Il Barber Pole è un’insegna antichissima, che distingue questa attività da secoli. Si tratta di un’asta più o meno lunga, con un pomo di bronzo all’estremità, e una spirale di strisce bianche e rosse che ne percorre la lunghezza (nella versione americana, compare anche il colore blu).

Ma quale storia si nasconde dietro questo simbolo?

Partiamo dalle origini della barberia: all’inizio del Medioevo, tra il 500 e l’anno 1000, le attività di medico e di dentista venivano esercitate dai monaci e dai preti che avevano accesso ai libri di medicina redatti da studiosi arabi. I barbieri chirurghi li assistevano. Nel 1139 il II concilio laterano minaccia i preti di gravi sanzioni e proibisce ai monaci di compiere atti chirurgici, compresa l’estrazione dei denti, l’incisione di ascessi ecc… I barbieri spesso assistevano i monaci nelle loro pratiche chirurgiche, in quanto essi visitavano i monasteri per radere la barba dei monaci e le lame affilate dei rasoi erano utili alla chirurgia. Il Papa Alessandro III, nel Concilio di Tours del 1163, prese la decisione secondo cui gli interventi chirurgici erano incompatibili con il sacerdozio. Il IV concilio laterano del 1215 vieta definitivamente ai medici, in abito da prete, di assolvere pratiche chirurgiche, perché la colpa della morte di un uomo li avrebbe resi incapaci di esercitare il loro ministero. Dunque, nel 1210 viene fondata in Francia una Corporazione dei Barbieri che li distingue in due gruppi: i chirurghi che sono educati e allenati per compiere operazioni chirurgiche complesse, e i barbieri-chirurghi che fanno la barba e le estrazioni dentali. Anche in Italia, la Repubblica di Venezia, nel 1271 istituì la Corporazione dei Barbieri, distinta in otto Colonnelli:

1) Barbitonsori: barbieri che si limitavano a tagliare barba e capelli

2) Conzaossi: specializzati nella cura delle fratture e della sistemazione delle lussazioni

3) Norcini: curavano le ernie e gli organi genitali

4) Barbieri cavadenti: barbieri dentisti

5) Stueri: i luoghi riscaldati dalle “stue” (stufe) si usavano come bagni; qui i “barbieri” curavano ed estirpavano i calli

6) Braghieri: erano specializzati in fasciature per ernie e castravano gli animali

7) Parrucchieri: producevano le parrucche (aggregati dal 1435 ma in seguito staccati)

8) Barbieri chirurghi: curavano le piccole ferite ed affrontavano anche gli interventi più impegnativi, seguendo le istruzioni di un medico. Nei conventi, allo scopo di eliminare gli umori venosi e di abbassare la pressione, i monaci venivano sottoposti a salasso quattro volte all’anno da un fratello addetto o dal barbiere. Il barbiere chirurgo, anche detto “cerusico” per secoli, è il proprietario o il direttore di uno stabilimento di bagni o bagni pubblici. Egli può fare piccola chirurgia e radere la barba.

Nel 1450 i barbieri, secondo una decisione del Parlamento Inglese, possono solo effettuare salassi, togliere denti e curare i capelli. Fino al 1754 le corporazioni dei chirurghi esistono in parallelo con quelle dei barbieri. Il re inglese Giorgio II decide che le corporazioni si separino e fa lo stesso il re francese Luigi XIV, qualche anno più tardi. Nel 1779, i barbieri e i barbieri chirurghi sono riuniti con leggi emanate dall’impero tedesco. Nel 1811, la nuova legge sui corpi dello Stato in Prussia sopprime le corporazioni e separa la chirurgia dal mestiere di barbiere. La chirurgia può svilupparsi indipendentemente dal mestiere di barbiere-parrucchiere. All’inizio del XIX secolo, i barbieri si orientano sempre di più verso il mestiere di parrucchiere e un’ordinanza tedesca consacra la separazione tra il lavoro di parrucchiere e l’attività del chirurgo, tanto che la denominazione professionale scomparve definitivamente nel 1934, sebbene conservassero il diritto di estrarre i denti fino alla promulgazione della legge sulla medicina dentale nel 1952.

Per quanto riguarda la storia del Barber Pole essa sostanzialmente si lega alla necessità dei barbieri di trovare un modo di pubblicizzare la propria attività; all’inizio non ci andarono tanto per il sottile. Nella Londra medievale, ogni bottega esponeva alla finestra dei grandi boccali ripieni del sangue dei clienti, in modo che anche il più distratto dei passanti li potesse notare. Nel 1307, la popolazione di Londra decise che ne aveva abbastanza di questi vasi ripieni di sangue putrido e coagulato, e venne emanata una legge che ordinava: “nessun barbiere sarà così temerario o ardito da mettere sangue nelle finestre”. La stessa legge imponeva ai barbieri di disfarsi dei liquidi portandoli fino al Tamigi e di gettarli nel fiume. Così la gilda dei barbieri si organizzò per trovare un simbolo meno cruento che pubblicizzasse i loro servizi: ecco che comparve il palo da barbiere. Nacque come modo per segnalare i servizi medici e non quelli relativi a barba e capelli. Fù un’invenzione britannica e quando si diffuse negli Stati Uniti venne aggiunto il blu, forse a distinguere il sangue venoso da quello arterioso o, più probabilmente, per richiamare i colori della bandiera. L’asta rimandava al palo che veniva dato da stringere al paziente durante il salasso in modo che il braccio restasse orizzontale e le vene risultassero ben visibili a causa dello sforzo, il pomo in bronzo all’estremità simboleggiava invece il vaso in cui il sangue si raccoglieva e le strisce bianche e rosse che all’inizio non erano affatto pitturate, erano le bende insanguinate che venivano appese al palo ad asciugare, come prova dell’operazione avvenuta con successo; le bende, con il vento poi si attorcigliavano all’asta. Con il passare del tempo tempo, si iniziò direttamente a dipingere il palo con la spirale bianca e rossa. La perdita di prestigio dei barbieri che coincise con la nascita della cosiddetta medicina moderna, intorno alla metà del 1700; non fece abbandonare l’insegna con il palo che rimase fino ai giorni nostri.

Oggigiorno l’uso di questo tipo di insegna è solo un’eredità del passato, un antico retaggio culturale, limitato solitamente a quelle attività che vogliono mantenere uno stile tradizionale. I tipi principali sono tre: quello sottile ed inclinato sopra la porta simile all’asta di una bandiera (la forma originale), quello più spesso verticale e quello motorizzato ruotante.